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11/08/2025

Guida pratica alla doppia materialità: da dove partire con la CSRD

Team Uyolo

7 min read

Il primo passo per iniziare a rispondere agli obblighi della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) è concentrarsi sulla doppia materialità, il principio chiave della nuova rendicontazione di sostenibilità voluta dalla Commissione Europea.

Serve a capire quali sono i temi ambientali, sociali e di governance davvero rilevanti per la tua impresa, dal punto di vista sia degli impatti verso l’esterno, sia dei rischi e delle opportunità per la tua azienda stessa.

In questa guida vediamo insieme che cos’è la doppia materialità, perché è il fondamento della direttiva europea, e come affrontarla in modo pratico anche se parti da zero.

Che cos’è la doppia materialità

La doppia materialità è il principio centrale della CSRD che richiede alle aziende di analizzare i temi di sostenibilità da due punti di vista autonomi e complementari:

  • La materialità di impatto (impact materiality), ovvero la prospettiva inside-out: valuta come l’attività dell’impresa influisce su persone, ambiente e società.
  • La materialità finanziaria (financial materiality), ovvero la prospettiva outside-in: analizza come i fattori ambientali e sociali possono influenzare il bilancio, lo stato patrimoniale e più in generale la performance economico-finanziaria dell’impresa.

Un tema è considerato “materiale” se rilevante in almeno una delle due dimensioni. È questa la grande novità della CSRD rispetto alla precedente NFRD – Non Financial Reporting Directive: non conta solo ciò che ha un impatto economico, ma anche ciò che ha rilevanza sociale e ambientale, a prescindere dai numeri.

Perché è il primo passo per affrontare la Corporate Sustainability Reporting Directive

La CSRD non ti chiede di parlare di tutto, ma solo di ciò che è materiale per la tua azienda.
Il principio di doppia materialità ti aiuta a selezionare ciò che conta davvero, evitando sprechi di tempo, dati inutili o report generici che creino l’effetto greenwashing.

È anche un obbligo formale: la direttiva prevede che ogni azienda espliciti il processo con cui ha identificato i temi da rendicontare. Nessuna rendicontazione di sostenibilità può partire senza questa analisi. È la base per rispondere correttamente agli obblighi di conformità e per avviare un bilancio ESG efficace e coerente.

Che differenza c’è tra materialità semplice e doppia materialità?

Nella rendicontazione tradizionale (basata sulla NFRD), bastava valutare cosa era rilevante solo per l’azienda. Con la CSRD e il approccio della doppia materialità, il quadro si amplia:

  • Devi guardare dentro, valutando i rischi e le opportunità che i temi ESG comportano per l’azienda (materialità finanziaria).
  • E devi guardare fuori, analizzando gli impatti che la tua attività ha su ambiente, società e persone (materialità di impatto).

Questo approccio ti rende più credibile, trasparente e competitivo: perché mostra che l’impresa non guarda solo al profitto, ma anche alla responsabilità sociale.

Come capire cosa è “materiale” per la tua azienda

Un buon punto di partenza è farti queste domande:

  • Su quali temi ambientali, sociali o di governance ho un impatto diretto o indiretto?
  • Quali aspetti ESG possono influenzare le mie performance economiche nel medio-lungo termine?
  • Cosa sta a cuore ai miei stakeholder (clienti, dipendenti, fornitori, investitori)?

Se sei una PMI nel settore moda, i consumi idrici, l’impatto della filiera e la tracciabilità potrebbero essere materiali. Se sei un’azienda tech, lo saranno probabilmente privacy, accessibilità digitale e sicurezza dei dati.

La tua impresa è nel settore agroalimentare? Considera materiali il consumo di suolo, la gestione della risorsa idrica e le condizioni di lavoro nella filiera agricola. Nel settore edilizio, invece, sono rilevanti il consumo energetico degli edifici, i materiali utilizzati e la sicurezza dei lavoratori in cantiere.

Puoi partire dalle linee guida ESRS, che elencano le principali questioni di sostenibilità da considerare, ma dovrai poi personalizzarle in base al tuo ambito operativo.

Come raccogliere i dati per fare l’analisi

Per ogni tema potenzialmente rilevante (es. emissioni, benessere dei dipendenti, diversity, ecc.), servono dati qualitativi e quantitativi. Ma non preoccuparti, non tutto va misurato subito.

Puoi iniziare così:

  • Elenca i dati che già raccogli (es. ore di formazione, consumo energetico, assenze per malattia)
  • Fatti aiutare dai reparti: HR, amministrazione, sicurezza, qualità…
  • Inserisci i dati in un file condiviso o, meglio ancora, su una piattaforma pensata per questo (vedi sotto Uyolo!)

Ad esempio, una PMI dell’agroalimentare potrebbe già monitorare i consumi idrici per ettaro, mentre una software house potrebbe avere dati sulle ore di formazione e sul turnover del personale.

Come funziona in pratica l’analisi di doppia materialità

L’analisi si svolge generalmente in 3 fasi:

  1. Definizione dell’universo temi: definisci una lista di temi ESG su cui fare le analisi.
  2. Valutazione: la rilevanza di ogni tema viene valutata in base all’impatto dell’azienda sul mondo esterno e dell’esterno sull’azienda, grazie al coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni.
  3. Prioritizzazione e mappatura: i temi con punteggi più alti su una o entrambe le dimensioni diventano “materiali”. In genere si costruisce una matrice che li visualizza.

Questa attività non richiede per forza consulenti esterni: puoi iniziare anche in modo semplice, coinvolgendo chi in azienda ha una visione strategica e operativa.

Come coinvolgere gli stakeholders

Gli stakeholders sono tutte le persone o gruppi che in qualche modo interagiscono o sono influenzati dalla tua azienda, per esempio dipendenti, clienti, fornitori, partner, comunità locali, investitori...

Coinvolgerli nel processo di analisi di materialità è importante, perché ti permette di avere uno sguardo più completo e realistico.

Come farlo, senza complicarsi la vita? Anche una semplice survey (questionario online) può bastare per chiedere loro di valutare l’importanza dei temi ESG e raccogliere spunti per definire le priorità.

Ma se vuoi evitare mail su mail e mille Excel da incrociare, puoi usare piattaforme come Uyolo, che ti permettono di invitare gli stakeholder via link, raccogliere automaticamente i risultati e visualizzare i temi più citati in un grafico chiaro.

Un esempio concreto di analisi

Immagina una PMI che produce abbigliamento. In fase di analisi, emerge che:

  • L’uso di acqua e tinture ha un impatto significativo sull’ambiente.
  • Le nuove regole UE sulle condizioni di lavoro nella filiera potrebbero colpire i fornitori esteri e, di riflesso, l’azienda.
  • I clienti iniziano a chiedere trasparenza e tracciabilità dei prodotti.

Incrociando questi aspetti, l’azienda individua tre temi materiali: impatto ambientale dei processi, condizioni della filiera e governance della sostenibilità. Questi temi verranno poi inclusi nel report di sostenibilità e monitorati con indicatori chiave.

Un’altra PMI, attiva nei servizi digitali, ha individuato come materiali la cybersecurity, l’impatto dei server cloud sull’ambiente e il benessere psicologico dei team da remoto.

Una società di logistica, invece, ha evidenziato come temi prioritari la riduzione delle emissioni nei trasporti, la sicurezza stradale e le condizioni contrattuali degli autisti.

Come leggere e usare la matrice di doppia materialità

Una volta fatta l’analisi, ti ritroverai con una matrice, un grafico con due assi (impatto sull’azienda, impatto dell’azienda) e i vari temi ESG distribuiti.

Ti consigliamo di partire con 2 o 3 temi prioritari, impostare dei KPI e monitorare mese per mese i dati. Usa queste informazioni per impostare il tuo primo report ESG, anche se non sei ancora obbligato.

Affronta la rendicontazione di sostenibilità con il giusto supporto

La rendicontazione di sostenibilità non è più una scelta opzionale, è un cambiamento di rotta richiesto dalla Commissione Europea che sta già entrando in vigore con tempistiche chiare. 

Con la nuova direttiva (CSRD), le aziende, comprese molte imprese di piccole e medie dimensioni, devono adeguarsi a criteri e principi molto più ampi rispetto alla precedente NFRD – Non Financial Reporting Directive.

Il cuore della novità è il concetto di doppia materialità, che impone di valutare sia la materialità finanziaria (ovvero i rischi e gli impatti sugli indicatori economici come il bilancio e lo stato patrimoniale) sia la prospettiva inside-out (ossia gli impatti dell’impresa su questioni di sostenibilità ambientale e sociale).

La European Sustainability Reporting Directive, attuata attraverso linee guida, normative e obblighi crescenti, punta a coinvolgere migliaia di società, comprese quelle con filiali operative in altri Paesi dell’Unione Europea. 

Le aziende dovranno dimostrare una gestione consapevole e strutturata della sostenibilità aziendale, rendicontando tematiche chiave secondo principi condivisi, supportati dal lavoro del Financial Reporting Advisory Group e del European Financial Reporting Advisory Group.

Se ti stai chiedendo come iniziare, da quali articoli o criteri partire, quali sono le opzioni migliori per la tua impresa o come affrontare questo percorso senza rallentare il tuo sviluppo, sappi che c’è una soluzione concreta.

Come ti aiuta Uyolo con la doppia materialità e non solo

Se sei una PMI e vuoi evitare di perdere tempo con mille file, Uyolo è pensato proprio per te.
Con la piattaforma puoi:

  • Avviare l’analisi di doppia materialità con una guida passo passo
  • Personalizzare i temi ESG rilevanti per il tuo settore
  • Coinvolgere stakeholder con survey già pronte
  • Generare una matrice leggibile e subito utilizzabile
  • Passare direttamente alla raccolta dati mensile per il reporting ESG

Tutto in un unico posto, già pronto per la CSRD.

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Ti mostreremo come semplificare ogni fase dell’attuazione della CSRD, dall’analisi della materialità alla raccolta dati, dal coinvolgimento degli stakeholder fino alla produzione di un report pronto e conforme.

Un aiuto pratico per rispondere a questa nuova sfida, trasformandola in un’opportunità concreta di responsabilità, valore e posizionamento nel nuovo ambito normativo europeo.

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